Dati intelligenti, grafi e infografiche: qual è il nesso?

Riuscire a rendere dati e informazioni leggibili e reperibili a tutti è la vera sfida di questo presente. In questo articolo esploriamo il nesso tra dati, grafi e infografiche e come ci possono essere d'aiuto.
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Dati intelligenti, grafi e infografiche: qual è il nesso?

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Riuscire a rendere dati e informazioni leggibili e reperibili a tutti è la vera sfida di questo presente. In questo articolo esploriamo il nesso tra dati, grafi e infografiche e come ci possono essere d'aiuto.

Quando pensiamo ai “dati” la prima cosa che ci viene in mente solitamente è una grande mole di numeri difficile da interpretare. Pensando invece alla parola “infografiche” quello che ci viene in mente è qualcosa che ci fa mettere ordine su uno specifico argomento.

Il punto è proprio qui: i dati intelligenti sono correlati alle infografiche? La risposta è sì e ora vediamo come questo collegamento può rendere la nostra giornata lavorativa più semplice.

Dati e dati intelligenti: cosa sono?

I dati hanno acquisito negli ultimi anni – seppur siano qualcosa di intangibile (leggi il nostro articolo sugli asset intangibili) – un valore sempre più crescente. Si pensi ad esempio ai dati personali, per i social network sono diventati motivo di fatturato, in quanto i dati raccolti vengono “venduti” per poter creare sponsorizzate dalle aziende che vogliono posizionarsi nel web.

Questo è ovviamente il panorama più inquietante che è emerso dall’ombra negli anni ma che nulla c’entra con quello che accade all’interno di un’azienda dove i dati sono quelli che vengono raccolti, per esempio, da tutti i macchinari connessi in uno stabilimento di produzione (la cosiddetta Internet of Things – IoT).

Sono milioni di dati che costantemente vengono registrati e che contengono informazioni preziose. Questi dati, infatti, da soli non servono a nulla se non vengono elaborati, interpretati, capiti. Parliamo quindi di dati intelligenti quei dati che vengono appunto trattati per aiutare a prendere delle decisioni.

In questo momento l’intelligenza artificiale offre un aiuto decisivo nell’interpretazione di tali dati come ad esempio nell’analisi predittiva. Basandosi proprio su statistica, l’intelligenza artificiale leggendo i dati, può riuscire a prevedere delle situazioni che – in base a specifiche condizioni – si sono verificate in passato e quindi aiutarci ad evitarle.

Nel caso invece di una gestione di dati documentali ci ritroviamo invece di fronte a milioni di informazioni e diventa sempre difficile riuscire a trovare a una correlazione tra di loro.

Sarebbe bello se tutta la documentazione fosse collegata, ordinata e catalogata fin dal principio. In realtà sappiamo invece che in molti casi si tratta di utopia e gli utenti – per diversi motivi – non gestiscono le informazioni in modo corretto.

Ci ritroviamo quindi con dati sparsi e disordinati.

Nel momento in cui approcciamo una ricerca, riuscire a “vedere” i collegamenti tra i vari documenti ci aiuterebbe non poco ad avere una visione a volo d’uccello e farci vedere “la luce”.

Per questo ci vengono in aiuto grafi e infografiche.

Grafi e infografiche: cosa sono?

Seppur condividendo una parte della parole, c’è una sostanziale differenza tra grafi e infografiche.

I grafi sono utilizzati in informatica per rappresentare le relazioni fra oggetti. Un grafo è composto da un insieme di nodi (o vertici) e un insieme di archi (o spigoli) che collegano questi nodi. Ecco il significato di questi due termini:

  • Nodo (vertice): i nodi sono i punti o le entità nel grafo. Possono rappresentare oggetti, individui, luoghi o qualsiasi altra cosa che si desidera modellare. In un grafo, ogni nodo è unico e può essere collegato ad altri nodi tramite archi.
  • Arco (spigolo): gli archi sono i collegamenti tra i nodi in un grafo. Gli archi rappresentano le relazioni o le connessioni tra i nodi. Possono essere diretti o non diretti, a seconda se vi è una direzione specifica tra due nodi o meno.
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Il codice sorgente della pagina principale di Wikipedia, visualizzato sotto forma di albero, un caso particolare di grafo. Fonte: Wikipedia

Ma veniamo alle infografiche. Esse sono rappresentazioni visive di informazioni, dati o concetti complessi che utilizzano elementi grafici come grafici, diagrammi, icone e immagini per comunicare in modo chiaro ed efficace. L’obiettivo principale delle infografiche è rendere le informazioni più accessibili e comprensibili, rendendo facile la visualizzazione e l’interpretazione dei dati o dei concetti che altrimenti potrebbero essere difficili da comprendere attraverso testo o numeri da soli.

Ecco le caratteristiche chiave di un’infografica:

  1. Semplificazione: è proprio l’obiettivo delle infografiche, cioè semplificano dati complessi o concetti rendendoli più digeribili. Utilizzano spesso immagini e grafici per tradurre informazioni in un formato visuale.
  2. Comunicazione rapida: ottenere una visione d’insieme in pochi secondi, il che le rende ideali per catturare l’attenzione e trasmettere messaggi chiari.
  3. Varie forme: possono assumere molte forme diverse, alcune sono principalmente grafici o diagrammi, mentre altre sono più orientate all’uso di immagini, icone e testo. Il formato specifico dipende dall’obiettivo e dal tipo di dati o informazioni che si desidera comunicare.
  4. Colore e design: si utilizzano colori, font e layout attraenti per migliorare la leggibilità e l’estetica.
  5. Narrativa visiva: raccontano una storia visuale, utilizzano la disposizione degli elementi per guidare il lettore attraverso una sequenza di informazioni in un ordine logico.
  6. Fonti di dati: sono incluse citazioni o fonti di dati per garantire la trasparenza e la credibilità delle informazioni presentate.
Infografica che rappresenta il budget del 2019 degli Stati Uniti. Fonte: Wikipedia

Arriviamo quindi all’unione di dati, grafi e infografiche.

Come possiamo unire dati, grafi e infografiche?

Potete capire immediatamente che le infografiche possono essere uno strumento potente per visualizzare e rappresentare i dati intelligenti in modo più efficace ed esteticamente accattivante.

L’uso di grafi diventa fondamentale specialmente quando si tratta di analizzare dati complessi o di estrarre informazioni significative da reti di dati interconnesse.

Un esempio è la gestione della conoscenza: l’uso di grafi può aiutare a organizzare e rappresentare la conoscenza in modo strutturato. Ad esempio, i grafi del knowledge graph (grafo di conoscenza) vengono utilizzati per collegare concetti e informazioni in modo da facilitare la ricerca semantica e l’accesso ai dati intelligenti.

Il nostro BoK, per esempio, utilizza grafi della conoscenza per rappresentare i dati dei risultati della ricerca e in modo esteso un database grafico, anche detto angolare. Fa parte delle funzionalità standard di BoK su cui è basato ogni algoritmo che gira in Graph.

I confini tra grafi e infografica stanno diventando sempre più sottili, anzi i due argomenti stanno letteralmente fondendosi. Oggi grazie a tool grafici standard già esistenti (come alcuni di quelli che usiamo in BoK – vedi la funzionalità di WordCloud e la rappresentazione di Network di documenti) e maggiormente in futuro grazie al supporto dell’AI, si generanno in modo indistinto entrambi. Rimarranno appannaggio dei grafici (per il momento) le infografiche specialistiche e/o le analisi su specifici fenomeni o le infografiche ad uso marketing o comunicazione. Già oggi la semplice Business Intelligence con l’assistenza dell’AI ci sta facendo vedere chiaramente che quella è la strada.

Conclusione

Come abbiamo già più volte affrontato in diversi articoli sul nostro blog inTheKnowledge, l’aumento vertiginoso della quantità di dati e informazioni ci pone davanti a un dato di fatto: rendere semplice e alla portata di tutti la ricerca delle vere informazioni che ci servono. L’utilizzo di grafi e infografiche è una delle soluzioni.

Fonti dei dati: Wikipedia

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